Opera
Dopo aver partecipato nel 1933 al Concorso per il Progetto di un Nuovo Piano Regolatore per la città di Como, con i più importanti esponenti del razionalismo comasco, Cattaneo, non ancora laureato, si accinge a redigere il suo progetto di Tesi nel 1935.
“Al progetto, che risultò vincitore del concorso, Cattaneo contribuiva principalmente nell’approfondimento teorico e analitico del concetto di città e di funzione urbana applicato alla situazione comasca, trasponendo l’anno seguente (nel 1935) le sue riflessioni in sede di tesi di laurea, intitolata, per l’appunto, La zonizzazione e l’ampliamento della città attorno ai 50.000 abitanti in generale e di Como in particolare: un lavoro originale e di qualità, considerato ‘oggi, come allora, decisivo per intendere l’architettura quale un potente strumento nell’avventura della conoscenza’. La citazione è tratta dalla introduzione che Enrico Mantero scrive nella ripubblicazione del testo della tesi nel 1979, dove si mette a fuoco come il giovane architetto abbinasse alla comprensione dei problemi urbani più pressanti l’attenzione alla sedimentazione storica della cultura della città che ‘egli vuole dimensionare, contenere, calcolare con le tecniche più moderne’ senza tuttavia ‘sconvolgere….il tessuto, anzi l’accetta sino in fondo, classificandolo, destinandolo per le vocazioni che esso storicamente ha espresso e inserendo in esse architetture come oggetti d’uso, a fronte di chi ne prevedeva grosse trasformazioni morfologiche, attuate tramite il cerimoniale architettonico che nasceva dagli sventramenti’ ” (Selvafolta, 19-20).
Secondo quanto riportato nella pubblicazione della Fiocchetto, la Tesi affronta i problemi dei medi nuclei urbani, ” […] «dovuti alle difficoltà che queste città hanno risentito, e tuttora risentono, nell’adattarsi prontamente alla nuova funzione che ad esse è stata assegnata nel quadro della vita nazionale». Per Cattaneo, questi centri possiedono in generale una struttura «sfasata rispetto ad ogni organizzazione regionale o nazionale» e vivono, «nonostante i tanti sforzi e le tante dicerie, di una vita locale», cioè di una «anacronistica autonomia sociale ed economica». Si tratta di una lucida denuncia del provincialismo urbanistico e della caotica situazione provocata in vecchi e obsoleti organismi dell’attraversamento delle arterie di grande transito, dallo sfruttamento edilizio, dalla mancanza di programmi di espansione. La soluzione, secondo la politica razionalista, è lo «zoning»; la moderna zonizzazione che, afferma Cattaneo, è «oggi quasi inesistente nelle nostre città di provincia», oppure viene approssimativamente applicata soltanto come «raggruppamento di edifici comuni nella loro destinazione di massima, ma indipendenti l’uno dall’altro e non obbedienti ad alcuna disciplina architettonica o di orientamento o di distribuzione generale» […]” (Fiocchetto, 21).
Dalla partecipazione al Concorso del Piano Regolatore e successivamente all’elaborazione della sua Tesi di Laurea, Cattaneo appare interessato ai temi urbanistici – compositivi, che stimoleranno in lui l’interesse per il disegno della città, concretizzato in diversi studi sia per un Centro cittadino sia nel progetto di inserimento di insediamenti residenziali.
Scritto redatto sulla base di:
FIOCCHETTO, R., Cesare Cattaneo 1912 – 1943. La seconda generazione del razionalismo, Roma: Officina Edizioni, 1987
SELVAFOLTA, Ornella, CATTANEO, Damiano, Cesare Cattaneo. Le prefigurazioni plastiche, Como, 1989