MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

PROGETTO PER STABILIMENTI CINEMATOGRAFICI A MILANO E A CINECITTA’ A ROMA

Giuseppe Terragni

Opera

Il progetto per gli stabilimenti cinematografici mai realizzato, vedrà Terragni impegnato dal 1928 al 1940 (Ciucci, Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, 326) nelle città di Milano e Roma.
Nel 1928, Terragni incontra il registra Ballerini che lo invita a realizzare il progetto per gli stabilimenti. Ma poco dopo Terragni, in una lettera inviata al fratello afferma che il progetto si è arenato.
Nel 1940, in pieno periodo bellico, il progetto viene rievocato in una lettera che il regista Ballerini invia a Terragni: “ogni tanto ritorna a galla il famoso progetto degli Stabilimenti Cinematografici, progetto sempre tramontato per difficoltà finanziarie. Questa volta pare che la cosa non solo sia seria, ma abbia vaste possibilità […] Si sta costituendo una grande Società di produzione, la quale avrebbe in programma la creazione a Milano di un proprio stabilimento di lavorazione […] attrezzato per le diverse produzioni contemporanee […] Ti avverto affinché tu possa già rallegrare delle idee in proposito con quel dinamismo [che ti contraddistingue] ” (Marcianò, 42; Zevi, 116; Ciucci, Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, 326).
Terragni, in servizio a Cremona, entusiasta aderisce alla proposta che lo riporta a 12 anni prima, “ai primordiali dell’architettura moderna in Italia”, dove già aveva eseguito un progetto abbastanza approfondito sugli stabilimenti. Il progetto rimase arenato anche se Terragni aveva già elaborato dei disegni e avesse fatto elaborare un’assonometria da Zuccoli (Marcianò, 42; Zevi, 116; Ciucci, Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, 326).
Dai disegni planimetrici emergono dei chiari riferimenti alla III Mostra Internazionale delle Arti Decorative di Monza del 1927 dove aveva presentato i progetti della fonderia e dell’officina; i volumi degli stabilimenti sono disarticolati tra loro, l’alzato è realizzato tramite la scomposizione funzionale del blocco edilizio, con raccordi curvilinei e ampie vetrate e nastri continui, sottolineando i principi del Gruppo 7 (Marcianò, 42).
Anche Ciucci scrive che il progetto ricorda i progetti presentati a Monza: “L’utilizzo di una griglia, il cui modulo e i suoi multipli determinano la disposizione, l’aggregazione e le dimensioni dei volumi, il rispetto di uno schema funzionale presumibilmente messo a punto dal regista Ballerini, individuano le chiavi di lettura di un metodo progettuale che tiene conto delle esigenze di funzionamento e delle necessità tecniche dell’importante organismo industriale che è un cine – villaggio”(lettera a Ballerini del 15 gennaio 1938, AGT, Cine – villaggio). La pianta trova un elemento ordinatore nei quadrato in cui è inscritta e negli assi che la dividono in quattro parti; in relazione a ciò sembra trovare ragione la distribuzione dei volumi e degli spazi funzionati: quelli di servizio alla produzione nei quadranti superiori della pianta (laboratori fotografici, magazzini, camerini ecc.) e quelli di rappresentanza naia parte inferiore (teatro, palestra, .uffici, ristorante ecc.)” (Ciucci, Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, 326).
Non si conoscono bene le ragioni per le quali Terragni fosse impegnato in questi studi alla fine mai realizzati, ma l’interesse per il cinema e per i luoghi in cui si svolgevano le scene, era molto evidente in quel periodo; il progetto definiva un campus in cui trovavano diverse funzioni (Fosso, Mantero, 118).

Scritto redatto sulla base di:

CIUCCI, Giorgio (a cura di), Giuseppe Terragni: opera completa, (con Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio), Milano: Electa, 1996
FOSSO, Mario, MANTERO, Enrico, Giuseppe Terragni 1904-1943, Como: Cesare Nani, 1982
MARCIANÒ, Ada Francesca, Giuseppe Terragni opera completa 1925-1943, Roma: Officina, 1987
ZEVI, Bruno (a cura di), Giuseppe Terragni, Bologna: Zanichelli, 1980

Geolocalizzazione

SOSTIENI MAARC

Sostieni i progetti di MADE in MAARC che promuovono, in Italia e all’estero, l’immagine di Como come una delle più importanti capitali dell’architettura moderna.
MADE in MAARC realizza le proprie iniziative grazie al lavoro volontario di soci e amici, e ai contributi e donazioni di chi ne condivide gli obiettivi.
Le donazioni sono essenziali per tutte le attività di promozione, anche a livello internazionale, del patrimonio d’arte astratta e architettura razionalista del territorio comasco MADE in MAARC ha bisogno del tuo aiuto, fai una donazione ora!
Prendi in considerazione anche l’opzione di contribuire mensilmente: aiuterai a sostenere il lavoro di MADE in MAARC per tutto l’anno.

Bonifico Bancario intestato a Associazione culturale MADE in MAARC
22100 Como – Viale Rosselli, 12
C.F.: 03463750137
Iban: IT03 K084 3010 9000 00000 262602
Cassa Rurale e Artigiana di Cantù
Filiale di Como, piazza Grimoldi, 8