MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

PROGETTO PER L’UNIVERSITA’ DELLA SETA A COMO

Como, 1938-1940 (non realizzato)
Giuseppe Terragni
Layout 1

Opera

Nell’elaborazione per il concorso del 1934, finalizzato alla redazione del Piano Regolatore per la città di Como, Terragni insieme al gruppo CM8 (Terragni, Bottoni, Cattaneo, Dodi, Giussani, Lingeri, Pucci e Uslenghi) identifica all’interno della città due poli funzionali: nel primo, produttivo, inserisce l’Università della Seta e il suo Museo sull’area lasciata libera dall’Ospedale seicentesco Sant’Anna (databile tra il 1937 e il 1940 in quanto scarseggiano i documenti in merito al progetto), mentre nel secondo, direzionale, posiziona il quartiere Cortesella (Zevi, 186; Marcianò, 240; Ciucci, Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, 553).
Zevi afferma come entrambi i progetti siano molto flessibili nell’uso dello spazio, anche se del progetto per il centro dei setaioli i documenti e i disegni scarseggiano: è possibile però da alcuni schizzi osservare come una serie di prismi paralleli con lunghe facciate trasparenti compongano lo spazio (Zevi, 186).
Ada Francesca Marcianò scrive “Una limpida sequenza di corpi a ‘Z’ contornati da un’intelaiatura leggerissima, articola spazi interni scoperti e flessibili, contrappuntati da un vasto ballatoio a rampe posto a mezzogiorno e dall’esile gabbia strutturale a nord. Contenitori trasparenti, interamente vetrati, elettrizzati da una scansione a blocchi, instaurano così un dialogo aperto e stimolante con il paesaggio collinare e la periferia urbana” (Marcianò, 240).
Nel progetto il modulo a “Z” veniva ripetuto quattro volte, formando un parallelepipedo rettangolare di 32 x 150 metri e di altezza pari a 16 metri probabilmente con pilotis al piano terra, tutto chiuso all’interno di un’intelaiatura metallica modulare che conteneva i collegamenti verticali, scale e rampe.
“L’impressione che si ricava da tutti i disegni di progetto è di una grande trasparenza e leggerezza della struttura” (Ciucci, Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, 554). Tra gli spazi della planimetria a “Z” vengono inseriti dei giardini pensili, alternando volumi a pieni e vuoti ripresi anche all’interno.

Scritto redatto sulla base di:

CIUCCI, Giorgio (a cura di), Giuseppe Terragni: opera completa, (con Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio), Milano: Electa, 1996
MARCIANÒ, Ada Francesca, Giuseppe Terragni opera completa 1925-1943, Roma: Officina, 1987
ZEVI, Bruno (a cura di), Giuseppe Terragni, Bologna: Zanichelli, 1980

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