MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

PROGETTO DI CHALET PER CAMPO DA TENNIS

Giuseppe Terragni

Opera

Del progetto di uno Chalet a servizio di un campo da tennis a Olgiate Comasco giunge a noi in un primo momento solamente uno schizzo prospettico. Il disegno, evidenzia, secondo quanto riportato nella pubblicazione di Fosso e Mantero, lo scarso interessa da parte di Terragni per il tema affrontato, denotando invece una chiara sperimentazione a livello volumetrico, tra rapporti di volume, murature e sbalzi di copertura, temi per Terragni fondamentali (Fosso, Mantero, 83; Marcianò, 43).
Successivamente, viene scoperta una tavola che riporta i disegni del “chiosco” (così definito da Terragni), dalle piante, alle sezioni, ai prospetti dell’edificio, facendo pensare che si trattasse di un progetto elaborato dopo un vero e proprio incarico, ottenuto da Ezio Peduzzi, imprenditore che aveva voluto poco prima la costruzione del Novocomum (Ciucci, Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, 327).
L’edificio viene descritto da Ciucci: “La terrazza in parte a sbalzo e le aperture orizzontali degli spogliatoi esaltano le possibilità strutturali del cemento armato. Al contempo, il trattamento della massa del chiosco, con gli spazi interni scavati, le scale circolari e l’angolo sporgente, attribuiscono grande spazialità a una forma sostanzialmente simmetrica. Soprattutto, vanno notate la sporgenza del volume vetrato (più tardi ripresa nella facciata sul retro della Casa del fascio a Como) e la forma ad abside, che contiene diversi spogliatoi e servizi e il cui profilo semi – circolare è ripreso nel monumento ai caduti di Como e in alcuni progetti di tombe, tra cui Ortelli e Stecchini. La terrazza a sbalzo è certo coerente con l’instancabile ammirazione che Terragni provava per l’opera di Le Corbusier, e specialmente per la sua villa a Vaucresson del 1922 […] Nonostante le dimensioni ridotte, il chiosco da tennis, con i suoi vibranti studi cromatici arancioni e rossi, le sue drammatiche sporgenze e dinamiche articolazioni spaziali, è un opera di particolare importanza, nella ricerca di alcuni dei temi fondamentali ricorrenti nell’opera di Terragni” (Ciucci, Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, 327).
Molti degli elementi che utilizza Terragni in questo progetto sono temi che affronterà anche in elaborati successivi, rendendo evidenti spessori materici e progettando in modo da differenziare spazialmente gli interni e gli esterni, con finestre, non a nastro ma concepite come fessure che si insinuano nei piani (Marcianò, 43).

Scritto redatto sulla base di:

CIUCCI, Giorgio (a cura di), Giuseppe Terragni: opera completa, (con Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio), Milano: Electa, 1996
FOSSO, Mario, MANTERO, Enrico, Giuseppe Terragni 1904-1943, Como: Cesare Nani, 1982
MARCIANÒ, Ada Francesca, Giuseppe Terragni opera completa 1925-1943, Roma: Officina, 1987

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