Opera
Il complesso di case per impiegati e operai sul lago d’Orta a Omegna, non venne mai realizzato e del progetto non si conservano in Archivio nè disegni nè fotografie, o altri tipi di materiali. A testimonianza però dell’ipotesi progettuale del complesso esiste una casa, pubblicata sulla rivista Spazio, che avrebbe probabilmente dovuto far parte dell’originario progetto residenziale, formato da sei edifici unifamiliari.
L’edificio venne realizzato con la collaborazione di Giuseppe Casalis e avrebbe dovuto, insieme alle altre sei case e agli impianti industriale della De Angeli Frua, costituire un centro produttivo autonomo.
“Distribuite lungo un pendio, le case previste – secondo lo schema pubblicato nel 1951 – dovevano essere posizionate secondo criteri di soleggiamento, accessibilità e godimento panoramico. Per il tetto a falde inclinate convergenti e per il palinsesto di logge e aperture, l’unica costruzione realizzata evoca la casa del Viticultore di Gardella, anche se, più dell’edificio a Càstana, si riflettono echi delle case per artisti realizzate dallo stesso Lingeri anni prima sull’isola Comacina. Sulle pagine di Spazio la casa per impiegati venne definita da Pica, che si firmava con lo pseudonimo Diamare, ‘rigorosamente calettata entro gli schemi nitidi del razionalismo comacino’ […]” (Baglione, Susani, 334).
Scritto redatto interamente sulla base di:
BAGLIONE, C., SUSANI, E. (a cura di), Pietro Lingeri 1894-1968, con scritti di Avon Annalisa et. al., Milano: Electa, 2004